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文档简介
elio veltri marco travagliolodore dei soldi.origini e misteri delle fortune di silvio berlusconi.editori riuniti.-per me berlusconi era proprio come un parente. la fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. a berlusconi ci voglio bene, fino ad oggi.e una persona onesta, scrivetelo(vittorio mangano, boss della famiglia di porta nuova, condannato a due ergastoli per mafia, omicidio e traffico di droga, corriere della sera, 14 luglio2000).anzich occuparsi di rapine e spaccio di droga, ci sono magistrati che preferiscono perseguitare berlusconi e altre persone che danno loro visibilit . lobbligatoriet dellazione penale non esiste . . e nelle cose che sia il governo a definire gli indirizzi della lotta alla criminalit . . e ragionevole che tocchi al governo indicare le priorit da seguire nella tutela del cittadino, rivolgere le opportune raccomandazioni a chi ha il compito della repressione(marcello dellutri, la repubblica, 6 dicembre 2000).la verit che se berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato forza italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con laccusa di mafia. col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo mondadori(fedele confalonieri, la repubblica 25 giugno 2000).-1. introduzionecavaliere, dove ha preso i soldi?questo libro pu essere utile per molte ragioni.i fatti che racconta, nonostante la loro gravit, sono conosciuti solo da una ristretta cerchia di politici, magistrati e forze dellordine.i partiti e quasi tutti gli organi di informazione hanno una sorta di consegna al silenzio, che rispettano con impegno inusuale e compattezza granitica. negli altri paesi dellunione europea i fatti di cui parliamo provocherebbero un terremoto politico e, comunque, costringerebbero i responsabili ad abbandonare la vita pubblica.in italia, niente di tutto questo. nemmeno una timida domanda allinteressato, silvio berlusconi, in una delle tante interviste in ginocchio che ammorbano giornali e televisioni pubbliche e private.non possiamo certo meravigliarci che facciano finta di non vedere e di non sentire i giornalisti e i politici mantenuti dal cavaliere. e vero che, in un paese democratico, il giornalista dovrebbe essere gli occhi, le orecchie e la bocca della societ. e anche il parlamento dovrebbe svolgere una costante azione di controllo. ma in italia questa tradizione stenta ad affermarsi. la carne debole e dobbiamo farcene una ragione.ma le televisioni e i giornali che di berlusconi non sono? e i partiti del centrosinistra? i loro comportamenti sono molto meno comprensibili. se parli con qualcuno di loro, ti senti rispondere: attaccare berlusconi fare il suo gioco, perch la gente lo considera un perseguitato. si pu obiettare che per fatti di tale gravit il gioco non vale la candela, perch sono in discussione questioni e valori che costituiscono il fondamento dello stato di diritto. ma prendiamo per buona la motivazione al silenzio e allautocensura di chi non amico di berlusconi. allora chiediamo: siamo proprio sicuri che una battaglia sulla questione morale riguardante berlusconi, condotta alla luce del sole dal 1996, data della vittoria dellulivo, non avrebbe dato i suoi frutti?la verit che il centrosinistra ha scelto la stradadellappeasement o, come si dice, dellinciucio, in bicamerale, sulle televisioni e sulla giustizia. e quindi, di fatto ha lavorato per il re di prussia, cio perberlusconi.non possiamo certo dimenticare che il cavaliere stato dichiarato eleggibile dalla giunta per le elezioni della camera, a maggioranza di centrosinistra, sebbene una legge del 1957 preveda la ineleggibilit dei concessionari di pubblici servizi. che per quasi due anni stato promosso a padre costituente, pur essendo il politico pi inquisito deuropa. che stato accreditato presso le banche quando le sue aziende avevano oltre 5000 miliardi di debiti. che in nome di una politica garantista stata approvata una legislazione sulla giustizia voluta dal polo. che sono state affossate tutte le proposte di legge anticorruzione. che gli uomini pi influenti del partito-azienda (previti e dellutri), di fronte alle richieste di arresto dei magistrati, sono stati graziati con i voti determinanti di settori del centrosinistra. che rete 4 doveva andare sul satellite e invece continua a trasmettere via etere.ma rimuoviamo pure tutto questo. e chiediamoci perch documenti tanto inquietanti quanto inoppugnabili vengono sistematicamente censurati. parliamo di documenti che hanno per protagonista paolo borsellino, il giudice assassinato dalla mafia, notoriamente un conservatore; e francesco giuffrida, ispettore della banca ditalia, non certo un covo di giacobini.perch il lettore capisca: in questo libro non si parla di accuse dei soliti politici giustizialisti, n di teoremi delle solite toghe rosse. in questo libro parla paolo borsellino, con una intervista (riportata nel primo capitolo) rilasciata a due giornalisti francesi due giorni prima della strage di capaci e due mesi prima di quella di via damelio. e una intervista inedita, scomparsa per anni e ritrovata di recente quasi per miracolo dalla sua famiglia: un documento sconvolgente per la gravit delle accuse che il magistrato-martire, solitamente prudente e silenzioso, muove a berlusconi e dellutri a proposito della frequentazione con vittorio mangano, lo stalliere di arcore, uno dei pi importanti trafficanti di droga di cosa nostra.cosa si pu dire: che borsellino ce laveva con berlusconi? che era anche lui una toga rossa? che usava i pentiti per fare politica? che ha anticipato di otto anni la cavalleria elettorale dei comunisti?roberto morrione, capo di rai international, che con i colleghi sigfrido ranucci e arcangelo ferri riuscito a recuperare la cassetta smarrita, sabato 18 novembre 2000, a firenze, in un incontro antimafia organizzato da antonino caponnetto, ha rivelato di fronte a un migliaio di persone di aver offerto lintervista a tutte le reti rai: ma nessuno lha voluta. anche i giornali, con leccezione di qualche invisibile trafiletto, hanno taciuto.berlusconi e dellutri hanno cercato con ogni mezzo di far sequestrare la cassetta perch non andasse in onda, nemmeno nottetempo, su rai news 24. e lo stesso dellutri, tramite i suoi legali, con un comunicato ansa del 28 novembre 2000 ha diffidato la rai dal diffonderla perch il nastro con lintervista, a suo dire, sarebbe stato manomesso. i giornalisti che hanno curato la trasmissione hanno replicato ricordando che avevano inviato la cassetta a berlusconi e a dellutri perch ne verificassero lautenticit e li avevano invitati alla trasmissione, ricevendone un netto rifiuto. possiamo affermare che la diffida di dellutri strumentale e lascia il tempo che trova, perch la cassetta stata acquisita agli atti dalla procura distrettuale antimafia di palermo e dalla commissione parlamentare antimafia: e coincide perfettamente con quella trasmessa da rai3.la verit che dellutri e berlusconi temono la diffusione dellintervista perch essa rappresenta un vero e proprio atto daccusa nei loro confronti da parte di un magistrato che, per combattere la mafia, ha sacrificato la vita.il secondo documento un doppio rapporto, firmato dal dottor francesco giuffrida, funzionario della banca ditalia, e dal maresciallo capo della diagiuseppe ciuro, incaricati dal pool antimafia di palermo di scavare nelle 22 holding di berlusconi che diedero vita alla fininvest.in altre parole, il rapporto, sia pure con tutti i limiti dovuti al tempo trascorso, alla documentazione sparita o bruciata, ai prestanome nel frattempo defunti, alla scadenza dei tempi delle indagini preliminari, alla omert delle banche, ci spiega come si arricchito berlusconi.si tratta di un documento di eccezionale valore perch per la prima volta getta qualche spiraglio di luce sui tanti buchi neri che punteggiano le, origini dellimpero del cavaliere. non a caso nessuno mai era riuscito a entrare nelle tante scatole cinesi che, come un prestigiatore, berlusconi ha costruito in oltre ventanni per arricchirsi.- 1 -finora le 34 holding (perch nel frattempo ne sono state scoperte altre 12) erano rimaste impenetrabili per chiunque avesse tentato di aprirle e chiunque ne avesse scritto era stato seppellito dalle denunce e aveva visto sparire in un baleno tutte le copie della sua opera dalle librerie.cosa raccontano il diligente funzionario di bankitalia e il sottufficiale della dia ai magistrati del pool antimafia? che di 114 miliardi su 200, transitati negli anni 70 nelle varie societ, pari a 500 miliardi del 1997, non si conosce la provenienza n la destinazione finale. che la capitalizzazione delle societ avveniva spesso in contanti proprio per non lasciare tracce. che i soldi seguivano percorsi tortuosi difficilmente individuabili. che le societ erano costituite da una infinit di scatole cinesi che spesso servivano per una sola operazione e che i prestanome anonimi pensionati, malati cronici e terminali, casalinghe risultavano i titolari del nascente impero berlusconiano. che la documentazione non si trova o stata bruciata. che alcune banche hanno facilitato le operazioni del cavaliere: soprattutto la banca popolare di lodi (che aveva classificato le holding sotto la voce negozi di parrucchieri, cos nessuno poteva metterci il naso) e la banca rasini, nota per i transiti di denaro sporco, della quale il padre di berlusconi per una ventina danni era stato il factotum. che le prime operazioni erano state curate dalla famiglia previti al gran completo: padre e due figli.dai documenti emerge con chiarezza che le tappe dellascesa del cavaliere sono fondamentalmente due: la prima inizia negli anni 70, attraversa gli anni doro della p2 e termina nel 1983, anno in cui craxi sale a palazzo chigi. la seconda comprende gli anni del governo craxi e prosegue in quelli del caf fino allo scandalo di tangentopoli. nel primo periodo piovono sul cavaliere fiumi di miliardi che nessuno sa da dove siano arrivati. negli anni del craxismo lamicizia con il leader socialista gli permette il boom televisivo su scala nazionale, in barba a tutte le norme e le leggi, fino allapprovazione della mamm. cio di una legge televisiva su misura.e bene ricordare, come pi avanti documentato, che i dirigenti fininvest hanno tentato, con ogni mezzo, di ottenere da bankitalia la sconfessione del dottor giuffrida, quasi si fosse autonominato. liniziativa, per, si risolta in un boomerang perch bankitalia ha dovuto ammettere che il funzionario era stato indicato dalla propria direzione di palermo per la sua competenza, e la descrizione dei fatti e le conclusioni del rapporto giuffrida sono stati successivamente confermati e rafforzati dalla relazione del maresciallo giuseppe ciuro.un altro documento riguarda lapplicazione della legge tremonti, che berlusconi, nella doppia veste di tycoon televisivo e di presidente del consiglio, utilizz nel 1994 per mediaset grazie a una interpretazione ad hoc del suo ministro delle finanze, guadagnando 243 miliardi (proprio quando affondava nei debiti). per dare unidea dellaffare, basta ricordare che mediaset negli anni 1989-1993 non aveva fatto investimenti. con larrivo della legge tremonti,interpretata per mediaset, la societ ha investito circa 1000 miliardi, dei quali circa la met esentasse.berlusconi si giocato gli avversari e ha conquistato gli italiani. bisogna ammettere che quanti, allinizio dei lavori della bicamerale, pensavano che dalema di berlusconi avrebbe fatto un sol boccone, sbagliavano di grosso. il cavaliere ha sempre giocato su tutti i tavoli, compreso quello di mani pulite.l8 dicembre del 1994 si badi bene: due settimane dopo linvito a comparire per le tangenti alla guardia di finanza - berlusconi ancora elogiava lansia di verit che si espressa anche con le inchieste di questi magistrati (del pool di milano) e definiva di pietro un magistrato che si conquistato con il suo lavoro il rispetto degli italiani. poi aggiungeva: penso di incontrarlo molto presto . . di pietro in politica potrebbe essere unottima cosa . . e un uomo di centro come me. ho sempre riconosciuto il ruolo svolto dai magistrati nella lotta al sistema perverso della prima repubblica. le tv e i giornali della fininvest sono sempre stati in prima linea nel difendere i magistrati, e in particolare di pietro . . la sua spinta alla moralizzazione sarebbe un patrimonio prezioso per tutto il paese . .in quei giorni il cavaliere si illudeva ancora di tirare di pietro dalla sua parte, perci trascurava quellinvito a comparire firmato anche da di pietro e parlava bene del pool di mani pulite. salvo poi rimangiarsi tutto poche settimane pi tardi: se sar assolto vorr dire che c ancora una giustizia in italia; se sar condannato vorr dire che la democrazia ha ceduto il posto al regime contro il quale gli uomini liberi e i partiti che li rappresentano hanno il diritto di reagire in tuttij modi, dalle dimostrazioni di piazza allostruzionismo parlamentare.di fronte a dichiarazioni di tale gravit, il centrosinistra balbetta e distingue in maniera bizantina tra le inchieste giudiziarie e la lotta politica, inviando cos ai cittadini un messaggio devastante: i politici, come i cittadini comuni, sono innocenti fino a sentenza passata in giudicato e quindi si pu anche essere inquilini di palazzo chigi o del quirinale con una condanna per corruzione sulle spalle.ma berlusconi non lunico nel polo a voltare gabbana col girar del vento. il senatore marcello pera negli anni 92-93 scriveva articoli di fuoco sullastampa invocando financo la ghigliottina contro i corrotti (come ha documentato marco travaglio nel suo manuale del perfetto impunito, milano, garzanti, 2000). eccolo allopera il 19 luglio 1992, sul giornale della fiat: come alla caduta di altri regimi occorre una nuova resistenza, un nuovo riscatto e poi una vera, radicale impietosa epurazione.il processo gi cominciato e per buona parte dellopinione pubblica gi chiuso con una condanna. seguir la folgorazione al garantismo (peloso) sulla via del senato.-la transizione bloccata e la restaurazione compiuta.berlusconi, scrive indro montanelli sul corriere della sera del 14 luglio 1998, il macigno che paralizza la politica italiana. constatazione tanto pi significativa, in quanto non proviene da un pericoloso giacobino. ma del tutto inutile, perch oramai i giochi sono fatti e i buoi sono scappati dalla stalla. al cavaliere sono bastati due anni, dalla vittoria dellulivo, per rovesciare tutte le situazioni in suo favore: ha liquidato la bicamerale dopo essersene servito a dovere: ha convinto almeno la met degli italiani di essere un perseguitato dalla magistratura per scopi politici; si fatto osannare in parlamento perch qualcuno, manovrato chiss da chi, gli aveva piazzato il famoso cimicione in casa per spiarlo, attentando alla costituzione; ha cancellato i debiti e iniziato ad accumulare utili da capogiro, fino a diventare luomo pi ricco ditalia con un patrimonio stimato in 30.000 miliardi di lire; ha ottenuto di far passare tutte le leggi sulla giustizia che gli servivano per far scattare la prescrizione di gran parte dei reati di cui incolpato da varie procure; ha fatto di forza italia il primo partito; ha steso al tappeto fini e bossi, che ora gli ubbidiscono ciecamente; ha ripreso saldamente in mano la leadership del polo che nel 96 tutti contestavano; ha paralizzato la gi lunga transizione italiana avviata da mani pulite e ora lavora con successo alla restaurazione, reclutando vagonate di vecchi arnesi della dc e del psi.cos, mentre tutti gli organismi internazionali lanciano lallarme contro la corruzione, alleata prediletta della criminalit organizzata e del riciclaggio di denaro sporco, il cavaliere convince politici, intellettuali e cittadini che tutto sommato il nostro paese non diverso dagli altri e che la corruzione una invenzione di un pugno di magistrati assetati di potere.alla camera chiunque parli di legalit dileggiato e insultato; i deputati inquisiti o condannati per qualsiasi reato (corruzione e lesioni comprese)vengono dichiarati insindacabili; le richieste di arresto di previti, dellutri, cito, giudice vengono considerate persecutorie e rispedite al mittente.poco importa se nelle risoluzioni del parlamento europeo e del consiglio deuropa si legge che la corruzione mina il funzionamento di un sistema democratico e si chiede di pubblicare sulla gazzetta ufficiale della comunit i nominativi e le qualifiche delle persone fisiche o morali condannate in via definitiva per fatti di corruzione connessi a decisioni o finanziamenti di origine comunitaria. poco importa se il parlamento di strasburgo invita i rappresentanti eletti dagli stati membri a organizzare indagini conoscitive pubbliche sullo sviluppo e le conseguenze della corruzione, ed esorta la commissione e gli stati membri ad adottare misure tese a escludere per un determinato periodo di tempo dal concorrere ad appalti pubblici e dal diritto di ogni altra forma di sovvenzione gli operatori di mercato corrotti. richieste analoghe a quelle provenienti dallonu, dallocse, dalla conferenza di lima sulla corruzione e financo dalla colombia. da noi tutto viene ovattato, nascosto. tutto scorre come acqua sul vetro, senza lasciare traccia.le proposte della commissione speciale anticorruzione del parlamento italiano sono state coperte di insulti: giacobine, giustizialiste, massimaliste, inquisitorie, persecutorie, moralistiche, staliniste, roba da caccia alle streghe e d
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